Da giovedì 24 novembre arriva nei cinema italiani “Snowden”, pellicola diretta da Oliver Stone che racconta la controversa vicenda di Edward Snowden, che nel 2013 lascia il lavoro alla National Security Agency ed incontra ad Hong Kong due giornalisti, con la finalità di rivelare un piano di sorveglianza informatica elaborato dagli Stati Uniti. Edward è infatti venuto a conoscenza della registrazione di un’incredibile quantità di dati appartenenti anche a privati cittadini.
Nei panni di Edward Snowden troviamo uno degli attori di maggior talento della sua generazione, Joseph Gordon-Levitt, mentre in quelli della sua compagna, Lindsay, c’è Shailene Woodley, la giovane attrice diventata celebre per il suo ruolo di Tris, l’eroina della saga di Divergent.
“Mi ha attirato la storia, più che il ruolo. La vicenda Snowden mi aveva scioccato, avevo letto molto nel 2013 quando scoppiò il caso. Ho accettato di fare il film perché volevo trovarmi in questa stanza: sono tematiche di cui dovremmo parlare, superando differenze sterili che diventano solo distrazioni rispetto alla vera natura della questione: sei d’accordo che la tua privacy venga violata?”, racconta la Woodley.
Edward Snowden, in esilio in Russia dal 2013 ma protetto da Amnesty International, è un difensore dei diritti umani e il film di Oliver Stone spiega benissimo perché dovrebbe essere ringraziato, e non punito, per l’opera di informazione al pubblico che ha svolto con grande coraggio.