Quando si è vittime di molestie o di abusi quello che si teme maggiormente è lo stigma, la paura di raccontarlo per vedersi additate e addirittura colpevolizzate.
Milioni di donne in tutto il mondo preferiscono non denunciare, sopraffatte dalla paura, ma altrettante invece sempre più scelgono di non stare zitte e denunciare i propri aguzzini.
Per sensibilizzare sull’argomento arriva anche la testimonianza di Paola Turci, testimonianza tardiva ma certo non meno importante.
La cantante, ospite del programma tv ‘Belve’, condotto da Francesca Fagnani sul canale Nove, ha raccontato per la prima volta un suo vissuto legato alla canzone ”Fiore di giardino” (2005).
Paola ha in particolare confessato di avere subito un abuso quando era bambina. Aveva 13 anni all’epoca dei fatti e non ha mai più dimenticato quel momento di vita terribile:
“Avevo 13 anni. Se io tornassi indietro e sapessi di poter andare in un centro antiviolenza, in un posto dove mi ascoltano, mi proteggono e mi difendono, ci andrei subito”.
L’artista ha spiegato perché lo ha raccontato in una canzone:
“In quel periodo facevo analisi e ho tirato fuori quello che avevo sepolto negli anni – spiega Turci -. Quella stoia mi riguarda. Io sono dell’idea che chi canta, chi scrive, scrive di se stesso e racconta quello che ha vissuto“.
Ed alla fine, quando le è stato chiesto se avesse rincontrato quell’uomo, ha chiosato: ”Sì, ma non mi ha detto niente. Anche da parte di chi la commette la molestia, c’è la rimozione”.
