Trapianto del viso, Katie ha di nuovo un volto dopo essersi sparata 3 anni fa
Trapianto del viso Katie ha di nuovo un volto dopo essersi sparata 3 anni fa

La vita, si sa, è dura per tutti: ognuno di noi, ogni giorno, deve affrontare piccoli e grandi problemi, ma quello che cambia profondamente è il modo di affrontarli di ognuno di noi.

L’adolescenza, però, si sa, è un periodo complesso, dove il corpo e il carattere non sono ancora ben formati, e problemi esterni, quando si sommano alle insicurezze personali, possono portare a decisioni terribili, come quella presa dalla giovane Katie Stubblefield che, nel marzo del 2014, cercò di togliersi la vita sparandosi con un colpo di pistola alla testa.

Katie ha sempre vissuto una vita movimentata.  Durante la sua adolescenza, la famiglia si era trasferita due volte.

Da Lakeland, in Florida, dove Katie era cresciuta, si è spostata a Owensboro, nel Kentucky, quando Katie era al secondo anno. Un anno dopo la famiglia si è trasferita a Oxford, nel Mississippi.

L’ultimo anno del liceo, però, il mondo di Katie si è sfaldato.

Ha dovuto sottoporsi a un intervento e affrontare problemi gastrointestinali cronici. Sua madre, che insegnava in una piccola scuola cattolica, è stata licenziata.

Inoltre, la giovane è stata lasciata dal fidanzato, con cui si parlava già di matrimonio: una situazione difficile, che l’ha trascinata in un baratro da cui non vedeva scampo.

Kate così si è sparata un colpo in pieno viso: ha provato a uccidersi a casa del fratello, che l’ha trovata a terra, priva di sensi, in un lago di sangue.

Il colpo aveva distrutto il suo viso: il naso, parte della fronte e della mascella. Katie aveva anche danni agli occhi e lesioni cerebrali. Però, miracolosamente, si era salvata.

Un vero e proprio miracolo. Katie stessa ha raccontato la sua storia al National Geographic, che le ha dedicato la copertina di settembre e un documentario online.

Dopo il tentato suicidio la ragazza non poteva respirare, masticare o deglutire da sola, e non aveva più un volto. Ma oggi è convinta di aver avuto “la possibilità di una seconda vita”, ed è entusiasta di essere “all’inizio di un nuovo capitolo”.

La giovane infatti dopo essere guarita è stata sottoposta a un trapianto del volto.

In particolare, il 4 maggio del 2017, dopo 22 interventi ricostruttivi, tre anni di attesa per un donatore, e 31 ore di operazione, ha ricevuto un trapianto integrale di faccia alla Cleveland Clinic in Ohio. La sua donatrice è la 31enne Adrea Schneider, morta per overdose, che ha scelto di donare tutti gli organi.

«Non sapevo neppure cosa fosse un trapianto di faccia – ha raccontato Katie – e quando i miei genitori mi hanno spiegato tutto mi sono sentita entusiasta all’idea di poter avere ancora un volto».

Durante l’intervento, durato ben 31 ore, i medici le hanno trapiantato il cuoio capelluto, la fronte, le palpebre, il naso, le guance superiori, i denti, i nervi facciali, i muscoli, parte della mascella e altri tessuti. La giovane è stata operata da 11 chirurghi con l’assistenza di numerosi specialisti, ciascuno con l’obiettivo di ripristinare nel modo migliore possibile le funzionalità compromesse dal proiettile.

Purtroppo la sua odissea non è ancora finita del tutto, dato che è probabile che siano necessarie altre operazioni per migliorare l’aspetto e la funzionalità del viso, e dovrà assumere farmaci per il resto della sua vita per ridurre il rischio di rigetto, ma ora Katie ha un motivo per guardare avanti.

«Il mio primo desiderio è che Katie possa essere felice. Questo è un primo passo, ma spero che possa arrivare a un buon livello di normalità», ha commentato il dottor Brian Gastman, chirurgo plastico presso la Cleveland Clinic.

E, alla luce della gravità dei traumi che si provocò – “la peggior ferita che abbia mai visto”, disse uno dei medici che la ebbe in cura -, il traguardo raggiunto può essere considerato un vero e proprio miracolo scientifico.

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